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Endolifting laser Addome

Raffaele Siniscalco

Addome Endolifting laser 

 

Uno dei principali segni di invecchiamento dell’addome è inevitabilmente il cedimento dei tessuti che si presenta a seconda dei casi sia negli uomini che nelle donne tra i 35 e i 55 anni e si accentua inevitabilmente con l’avanzare dell’età.


In passato l’unica arma che il chirurgo estetico aveva per andare a contrastare tale inestetismo e quindi correggerlo era il lifting chirurgico chiamata anche addominoplastica: metodica sicuramente molto valida, ma allo stesso tempo con molti limiti relativi alla sua grande invasività e traumaticità e soprattutto alla presenza inevitabile di un’antiestetica cicatrice a livello del pube dalla spina iliaca destra alla spina iliaca sinistra.

Oggi sicuramente la tecnica NO BISTURI più valida come alternativa al lifting chirurgico dell’addome è l’ENDOLIFTING LASER.

TECNICA:
Si utilizza un ENDOLASER che presenta come terminale una fibra ottica di soli 800 – 1.000 micron ( 0,8-1,0 millimetri ).
Grazie ad una leggera anestesia locale viene introdotta la sottilissima fibra ottica nel tessuto sottocutaneo dell’area da trattare senza effettuare nessun incisione con il bisturi, senza alcun tipo di trauma e senza far avvertire al paziente alcun fastidio o dolore.

Con un leggero movimento “a raggiera”, la fibra ottica viene mossa all’interno del tessuto sottocutaneo andando a trattare tutto l’addome.

DURATA:
Il trattamento avrà una durata variabile a seconda dell’estensione delle aree da trattare e durerà da un minimo di 30 minuti ad un massimo di un ora.


COSA AVVIENE NEL TESSUTO SOTTOCUTANEO:
L’energia dell’Endolaser, sotto forma di calore, attraverso la sottilissima fibra ottica, provocherà una contrazione dei setti fibrosi del tessuto sottocutaneo che andranno ad accorciarsi gradualmente permettendo un vero e proprio effetto lifting dell’addome.

Il risultato estetico, conseguente alla reazione biologica del tessuto al trattamento laser, sarà visibile in parte nell’immediato per poi assestarsi nell’arco di 2 – 3 mesi (il tempo necessario che i setti fibrosi si accorcino)

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