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Alga Klamath

Dott. Raffaele Siniscalco

Alga Spirulina

L’alga Klamath, il cui nome scientifico è Aphanizomenon Flos-Aquae, per secoli è stata usata dalla tribù degli indiani locali dal nome omonimo mentre, invece, soltanto da circa 20 anni viene utilizzata da tantissime persone nel mondo.

E’ un’alga verde-azzurra di acqua dolce le cui condizioni ambientali e climatiche nella quale cresce sono assolutamente uniche nel suo genere. Si sviluppa spontaneamente, infatti, in un lago ricchissimo di depositi minerali vulcanici che hanno portato questo luogo a essere uno tra i maggiori produttori di biomassa del pianeta; motivo per il quale l’alga Klamath viene considerata da molti la regina delle microalghe verdi-azzurre.

Oltre tutto ciò il lago è anche assolutamente incontaminato tant’è vero che l’unica città che vi si affaccia, sull’estremo lembo meridionale, scarica in un canale che comunque va verso il mare. Un altro fattore da non sottovalutare è che quest’alga si riproduce con un ritmo di crescita esponenziale molto elevato; praticamente si quadruplica ogni quindici minuti e soltanto l’1%, se non anche di meno, viene raccolto mentre il resto ricade sul fondo fertilizzandolo ulteriormente.

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Il lago, infatti, produce oltre 10 milioni di tonnellate di Klamath ogni estate. Sicuramente quest’alga rappresenta un cibo selvatico tra i più ricchi e nutrienti tra quelli conosciuti sul pianeta e il cui termine Klamath, appunto, è in riferimento alla sua origine, cioè il lago che la ospita. Siamo nell’Oregon, Stati Uniti, e precisamente nelle Cascade Mountains, all’interno delle quali si trova un parco naturale protetto dal governo U.S.A. e l’omonimo lago i cui depositi di minerali biodisponibili arrivano anche fino a 10 m. di altezza. Incastonato in una regione vulcanica da cui riceve fiumi e ruscelli densi di materiale vulcanico, questo meraviglioso lago ospita quest’alga che, essendo in realtà un cianobatterio, cioè il più primordiale e fondamentale fotosintetizzatore responsabile ancora oggi dell’80% dell’ossigeno del pianeta, ha una densità e completezza nutrizionale eccezionale resa assolutamente unica dalle condizioni ideali in cui cresce. Il lago si trova su un altopiano a 1300 m. di altezza, in una zona predesertica e con un clima che combina ben 300 giorni di sole l’anno, con eccezionali opportunità fotosintetiche, e inverni freddi che costringono l’alga a produrre importantissimi acidi grassi essenziali quali gli omega 3 e gli omega 6. Se poi a tutto ciò aggiungiamo il carattere primordiale di quest’alga che racchiude in sé caratteristiche sia vegetali che animali, diventa più facile comprendere la quasi perfezione del suo profilo nutrizionale. Tra le alghe verdi-azzurre commestibili la Klamath è sicuramente l’unica a crescere selvatica e, grazie alla sua parete cellulare morbida che consente di rilasciare e rendere biodisponibili tutti i nutrienti dell’organismo è un prodotto tra i più assimilabili in assoluto.

Abbiamo visto dove e come si sviluppa questa alga molto preziosa per l’essere umano ma di fatto quali sono le sue qualità e qual è il suo profilo nutrizionale?

Non è solo l’eccezionale profilo nutrizionale a conferire a questa microalga evidenti proprietà nutriterapiche ma anche l’abbondante presenza in essa di specifiche molecole quali, per esempio, le ficocianine, la clorofilla, le cianoficine, specifici polisaccaridi e tante altre ancora ma andiamo per ordine. Le ficocianine sono dei potenti antagonisti dei radicali liberi che svolgono una significativa azione epatoprotettiva e inibendo anche l’infiammazione auricolare. Da alcuni anni, stimolati dalla propaganda che c’è stata dopo quasi venti anni di diffusione tramite il passaparola da parte dei consumatori che hanno dichiarato la loro soddisfazione dopo averne fatto uso, sono iniziati degli importanti studi accademici sulle proprietà benefiche di quest’alga.

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A seguito di ciò si sono potute tracciare alcune aree privilegiate in cui la sua azione risulta particolarmente efficace; sono stati quindi esaminati tantissimi casi di pazienti affetti dalle più svariate patologie i quali attribuivano straordinari effetti di guarigione dopo l’assunzione dell’alga.

A tal proposito è stata fatta una selezione di circa 300 persone che avevano una precisa diagnosi medica iniziale al quale è seguito un fallimento riconosciuto del trattamento medico successivo.

A questi pazienti è stato effettuato, sotto continuo controllo medico, un programma a base di alghe Klamath che ha evidenziato 8 aree in cui ha dimostrato una chiara azione di guarigione: asma, allergie, stati infiammatori, sindrome della stanchezza cronica, insufficienze immunitarie, diabete, depressione, problematiche neurologiche.

Presso l’università di Montreal sono stati eseguiti degli studi successivi e si è potuto constatare come entro 2 ore dall’assunzione di appena 1.5 gr. di alghe Klamath si sia prodotta una migrazione del 40% dei leucociti NK (cellule natural killer) dai linfonodi al sangue, e poi dal sangue verso organi e tessuti, mentre il restante 60% aumentava il numero di adesioni. L’azione però è stata di carattere indiretto e i ricercatori pensano si produca tramite il canale comunicativo intestino/cervello. Questo fattore è importante perché qualifica quest’alga come immunomodulatore anziché come immunistimolante.

Le cellule NK svolgono un importante ruolo nel settore del sistema immunitario in quanto responsabili dell’individuazione ed eliminazione delle cellule ammalate (termine coniato dal Dr. Neil Solomon, direttore della ricerca) a causa di infezioni virali o alterazioni maligne. Quando una cellula è infettata da un virus o quando si trasforma in cellula cancerosa produce un segnale chimico sulla superficie della sua membrana che attrae le cellule NK le quali immediatamente, riconoscendo questo segnale, si dirigono verso esso eliminando le cellule malate.

Affinché l’azione immunitaria sia efficace però, le cellule NK devono essere non solo attive ma anche in grado di spostarsi verso i tessuti.
L’alga Klamath viene utilizzata per prevenire la diffusione di infezioni virali come per esempio i raffreddori o l’influenza, infatti, le cellule NK devono migrare dal sangue verso i tessuti affinché possano provvedere a un efficace ricognizione immunitaria degli stessi. Per far sì che questo possa accadere basta tener conto del fatto che esistono diverse sostanze che stimolano l’attività delle cellule NK quali, per esempio, il tè verde, il Ginkgo Biloba e altre ancora.

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Ricapitolando a chi è particolarmente consigliata l’assunzione di alga spirulina?
Questa ricerca dimostra come l’assunzione quotidiana e regolare di queste alghe sia in grado di potenziare le funzioni immunitarie e aiutare a prevenire il cancro oltre alle già citate malattie causate da infezioni virali, sistemiche e locali di natura batterica, virale o micotica, incluse polmonite, epatite, infezioni vaginali, lebbra, herpes, mononucleosi e pancreatite.

Sempre in relazione allo stesso studio posso aggiungere che i ricercatori hanno verificato come quest’alga abbia anche la capacità di ridurre l’azione eccessiva delle cellule polimorfonucleate (PMN) e quindi di abbassare la produzione di radicali liberi. Un altro studio ha dimostrato anche la sua capacità di stimolare l’attività dei macrofagi, soprattutto grazie al suo contenuto di un nuovo e specifico polisaccaride che, una volta isolato, ha mostrato un’attività dieci volte maggiore dei ben noti lipopolisaccaridi (LPS).

Quest’alga ha anche una buona azione anti-tumorale che è ovviamente direttamente legata alla sua azione immunoregolatrice. Per questo motivo costituisce un ottimo sostegno nutrizionale immunitario a qualsiasi strategia di prevenzione e di cura dei tumori. A tal riguardo, se desideriamo scendere un po’ più nel dettaglio, posso aggiungere come uno studio in vitro abbia messo in luce il fatto che possiede anche proprietà antimutageniche. Un altro studio eseguito dall’equipe della dr.ssa Jensen ha dimostrato come grazie al suo alto contenuto di ficocianine quest’alga sia in grado di produrre l’apoptosi di alcuni tipi di cellule tumorali.


Secondo tale ricerca la Klamath essendo ricca di ficocianine (15% del peso a secco) sarebbe in grado di inibire selettivamente l’enzima COX-2, ma non il COX-1. Questo risultato è molto rassicurante perché la presenza eccessiva di COX-2, essendo tipica di vari tipi di tumore al seno, se può essere ridotta si può arrivare fino a bloccare l’angiogenesi e a rallentare la crescita tumorale. Altri studi, stavolta condotti dal dott. Kilmer McCully, hanno evidenziato come una carenza del complesso vitaminico B (B12, B6 e acido folico, abbondanti nelle AK) causi la produzione di omocisteina, un composto che contribuisce allo sviluppo delle malattie cardiache come del cancro.

La Klamath essendo una delle fonti più ricche di antiossidanti, infatti soli 2 gr. contengono circa il 50% dello RDA giornaliero di betacarotene, corredato da numerosi altri carotenoidi, tra cui alpha-carotene, gamma-carotene, zeaxantina, astaxantina, luteina e licopene in sinergia con le vitamine C, E e i minerali quali selenio, zinco, manganese e tutti gli altri, è in grado di svolgere una significativa azione antinfiammatoria. Le alghe verdi-azzurre in generale sono ricche di sostanze antivirali e sulla Klamath, in particolare, esiste un’ampia casistica empirica con risultati degni di nota su patologie quali l’herpes e varie forme di epatite. In ogni modo la potente azione immunoregolatrice di quest’alga mette il sistema immunitario in condizione di far fronte adeguatamente alle più diverse problematiche virali.

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C’è un altro punto importante di cui tenere conto e cioè che gli acidi grassi essenziali sono ben conosciuti, insieme ad altri nutrienti, per il ruolo cruciale che svolgono in un buon funzionamento del sistema immunitario ma siccome non possono essere sintetizzati dall’organismo devono essere necessariamente assunti dagli alimenti o da integratori alimentari.

Fondamentalmente gli acidi grassi essenziali sono il linoleico e l’alfa-linolenico e circa il 50% del contenuto lipidico dell’alga Klamath e costituito proprio dall’acido alfa-linolenico (omega-3). La deficienza di acidi grassi essenziali è stata associata anche a malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, artrite, depressione e malattie della pelle.

La Klamath contiene diversi tipi di polisaccaridi, tra cui eteropolisaccaridi e lipopolisaccaridi la cui azione antivirale per via immunomodulante è stata ripetutamente provata nel tempo mentre, invece, altre macromolecole come i sulfonoglicolipidi e i fosfoglicolipidi vengono studiati per la loro azione immunomodulante e antivirale. Un ulteriore studio elaborato presso la prestigiosa Harvard Medical School ha evidenziato la capacità della Klamath di normalizzare il metabolismo degli acidi grassi riducendo al contempo colesterolo cattivo e trigliceridi. Questo studio ha mostrato anche come quest’alga sia in grado di aumentare la capacità di assimilazione delle proteine.

Presso l’Università del New Mexico si è dimostrata la capacità della Klamath di restaurare, addirittura dopo un solo mese, la normale permeabilità intestinale. Ovviamente questo è un risultato estremamente importante perché la permeabilità intestinale compromessa è sicuramente concausa di tutte le patologie. Promuovendo la disintossicazione combatte anche la putrefazione in quanto elimina le tossine e risolve la tossiemia; protegge anche il fegato ne consegue che anche la pelle avrà i suoi benefici. Considerando infatti che l’alga klamath è un potente antiossidante può essere utilizzata anche nell’applicazione alla lotta dei radicali liberi, quindi risulta utilissima anche per la cura della bellezza.
Questo significa che prenderla vuol dire vedere un netto miglioramento non solo nella salute in generale ma anche nell’ambito della bellezza della pelle. Insieme alla Spirulina l’alga Klamath è, infatti, una delle fonti alimentari più ricche di antiossidanti, pensi che in appena 2 grammi si trova circa il 50 % della RDA (dose giornaliera raccomandata) di betacarotene, corredato da numerosi altri caiotenoidi tra cui alpha-carotene, gamma-carotene, zeaxantina, astaxantina, luteina e licopene. Ed è proprio la sinergia di questi antiossidanti con le vitamine (C ed E) e con i minerali quali selenio, zinco, manganese, tutti presenti nella klamath, ovviamente, a spiegare le sue proprietà contro i radicali liberi e la sua capacità di mantenere giovani i tessuti.

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Come più volte in passato ho detto, durante il normale ciclo vitale cellulare si generano i radicali liberi i quali comunque rimangono nei limiti fisiologici fin quando non si innesca uno stress ossidativo causato dallo sbilanciamento che avviene tra il pool di sostanze ossidanti e le difese antiossidanti. Le difese primarie sono costituite comunque dagli enzimi Superossido Dismutasi (SOD), glutatione perossidasi (GSH-Px) e catalasi e dalle proteine transferrina, ferritina e cerulo plasmina; queste sostanze sequestrano il ferro e il rame in quanto attivatori delle reazioni radicaliche.

Tra le difese secondarie vengono incluse tutte quelle molecole che sono in grado di arrestare le reazioni già innescate dai radicali, come per esempio le vitamine antiossidanti e alcuni minerali. Lo stress ossidativo rappresenta sicuramente un problema per la cellula che danneggiandosi ha un ruolo importante nella genesi di molte malattie, compreso l’invecchiamento cutaneo. Partendo dal presupposto che il mantenimento di adeguati livelli ematici di antiossidanti sia alla base della prevenzione dagli effetti nocivi che i radicali liberi hanno sull’essere umano, gli studi effettuati a tal riguardo hanno messo in evidenza come gli antiossidanti devono essere in grado di interagire, con azione sinergica ed efficacia sicuramente maggiore, di quella messa in atto da ogni singolo antiossidante.

C’è da dire inoltre che le alghe verdi-azzurre sono caratterizzate dal fatto di possedere oltre al fotosistema-1, presente anche nei vegetali, un fotosistema-2 esclusivo di questo tipo di cianobatterio che è composto da ficocianine, che sarebbero delle proteine solubili in acqua organizzate in complessi sopramolecolari che vengono chiamati ficobilisomi. Inoltre il mantenimento dell’omeostasi degli antiossidanti ematici, cioè quella condizione di stabilità interna degli organismi che deve mantenersi attraverso meccanismi autoregolanti, quindi anche quando accade un variare delle condizioni esterne, è fondamentale per il ruolo che queste sostanze chemioprotettive svolgono nei meccanismi cellulari deputati al controllo dello stress ossidativo.

Uno studio su 90 partecipanti, controllato mediante placebo e condotto in collaborazione con l’università del New Mexico, ha dimostrato come l’assunzione per un mese di alga Klamath sia riuscita a risolvere problemi di permeabilità intestinale.
Allo scopo di determinare quale fosse il proprio grado di permeabilità intestinale, a ogni partecipante è stato fatto il test del mannitolo-lattosio. Diciamo che in condizioni normali sia il lattosio che il mannitolo sono assorbiti dall’intestino in piccole quantità, giungono ai reni e vengono eliminati attraverso l’urina; ovviamente modificazioni del rapporto lattosio/mannitolo nelle urine indicano disfunzionalità delle vie di permeabilità intestinale e di sicuro non è facile stare in buona salute se si produce una breccia nella permeabilità intestinale e questa diventa eccessivamente alta. Questo studio dimostra come l’alga Klamath sia in grado di aiutare a ripristinare la normale permeabilità intestinale.

Quest’alga ha un importante ruolo anche nel settore neurologico esiste, a tal proposito, una lunga casistica sugli effetti altamente positivi sull’Alzheimer e altre malattie neurodegenerative come il Parkinson e la sclerosi multipla. Nel corso degli anni ’80 il dott. Gabriel Cousins ha eseguito una serie di esperimenti dai risultati molto positivi sull’Alzheimer che sono stati riportati in un articolo da lui stesso pubblicato sul Journal of Orthomolecular Medicine (Vol.VIII, n.1&2, 1985). In circa il 70%-80% delle persone che ne fanno uso, queste alghe sembrano attivare in maniera particolare le funzioni mente-cervello, e sono quindi molto indicate per coloro che svolgono un lavoro mentale o attività che implicano concentrazione e meditazione.

Risultati confermati in un altro studio svolto presso l’Università del New Mexico si è dimostrata la capacità di quest’alga di contribuire a curare i traumi cerebrali moderati, con un tasso di successo del 95%, solamente in 6 settimane, contro il 70% in 6 mesi delle terapie farmacologiche standard. Presso l’Università del New Mexico è stato condotto un altro studio che dimostra come quest’alga sia in grado anche di stimolare delle aree specifiche del cervello confermando così le numerose testimonianze individuali che ci sono riguardo l’accresciuta energia, aumento di memoria e lucidità mentale prodotte dopo averne fatto uso in maniera regolare.

Praticamente si è potuto osservare come la sua assunzione abbia prodotto anche un accrescimento delle funzioni cognitive. E’ anche dimagrante in quanto attenua la fame nervosa, favorisce una corretta evacuazione, il drenaggio dei liquidi e previene i cali energetici di cui generalmente si va incontro quando si segue una dieta dimagrante. Pensi che, grazie all’elevato contenuto di vanadio organico, che sarebbe un potente modulatore del metabolismo degli zuccheri e dei grassi, dopo circa un mese il peso può ridursi di 2-3 chili. La fenilalanina e la feniletilammina che contiene, infatti, sono molecole che agiscono sul cervello modulando l’appetito.

La Klamath ha anche un potere energetico, stimola l’energia vitale e il ricambio cellulare; i sali minerali e gli oligoelementi che contiene quest’alga, infatti, oltre a stimolare la funzionalità del sistema immunitario combattono la stanchezza. E’ ricostituente, soprattutto nei cambi di stagione e se utilizzata per 1-2 mesi migliora la resistenza fisica; per questo viene spesso usata anche dagli sportivi in quanto, essendo una fonte di arginina, è utile nella costruzione e nella definizione del tessuto muscolare. E’ tonica e favorisce la metabolizzazione del ferro grazie alle proteine vegetali e agli aminoacidi ramificati indispensabili per il rafforzamento dei muscoli e allo spettro completo e bilanciato di ben 12 vitamine e all’altissima concentrazione di vitamina B12 e al cobalto. A tal riguardo posso dirle che un gruppo di biochimici giapponesi ha dichiarato, confermando tale tesi, che il fattore presente nelle alghe verdi-azzurre è responsabile dell’aumento di energia fisica e mentale ma anche del riequilibrio del metabolismo cellulare, così come del fattore di crescita controllata (“Controlled Growth Factor” o CGF).

Il CGF non è soltanto un tonico generale che stimola specialmente le ghiandole superiori del corpo come il timo ma ha un potere specifico come tonico per l’estensione della vita. Se poi consideriamo il fatto che la dieta quotidiana dell’essere umano medio è sempre più basata su cibi raffinati e devitalizzati diventa inevitabile che ci sia un indebolimento della capacità di risposta agli agenti patogeni, quindi, viene da sé che integrare la dieta con quest’alga diventa utile non solo per restare in forze ma anche per godere di una buona salute. Sicuramente è un cibo insolito che però ha delle eccellenti proprietà: è digeribile ed è anche nutriente.

Probabilmente grazie all’alto contenuto di vitamina B12 è in grado di stimolare una produzione cospicua di globuli rossi ed essendo caratterizzata da una notevole concentrazione di nutrienti essenziali e di certo importanti per la salute viene definita da molti un buon ricostituente naturale. Le radiazioni ai raggi X, ma anche la chemioterapia nel trattamento del cancro normalmente producono una diminuzione dei livelli normali di globuli bianchi a tal proposito si è notato come la somministrazione orale di microalghe sia in grado di rallentare tale processo e accelerare al contempo la restaurazione dei normali livelli del sangue.

Si è visto come la somministrazione di 2/3 grammi al giorno su pazienti americani convalescenti da interventi chirurgici anti-tumorali e sottoposti a trattamento a raggi X, abbia ridotto i sintomi di nausea e accresciuto i livelli di energia fisica favorendo inoltre il ritorno alle normali attività. Un’altra importante ricerca condotta presso il Royal Victoria Hospital, affiliato alla McGill University, con sperimentazione a doppio cieco e controllo tramite placebo, ha dimostrato come su cinquanta adulti sani che hanno assunto regolarmente alga Klamath abbia stimolato l’incremento dei globuli rossi, effetto probabilmente dovuto all’alto contenuto in vitamina B12.

Lo stesso studio ha stabilito che l’assunzione regolare, per un periodo di almeno tre mesi, dell’alga Klamath contribuisce a ridurre il colesterolo mentre una nuova ricerca è attualmente in corso per determinare se tale riduzione avviene anche quando l’alga Klamath è assunta da persone con livelli di colesterolo nel sangue molto elevati. Non bisogna dimenticare che le sue proprietà sono comunque avvalorate anche dai numerosi studi che sono stati fatti nel tempo sulle singole sostanze nutritive in essa contenute che contribuiscono a elevarne l’utilità salutistica nel contesto però di una dieta varia ed equilibrata. Le porto un esempio: considerando i cospicui apporti di acido folico e vitamina B12, l’alga klamath può risultare molto utile per chi ha alti livelli di omocisteina nel sangue e quindi maggiormente esposto ad un maggior rischio cardiovascolare.

Come ulteriore prova, a sostegno del fatto che sia assolutamente sicura, c’è quella del Ministero della Salute che, come ormai si sa è molto ponderato nel riconoscere proprietà fisiologiche e salutistiche ai vari prodotti, ha inserito l’alga Klamath nella lista degli integratori alimentari ammessi. Inoltre, in riferimento ai sui effetti fisiologici, l’ha definita utile anche per il “Normale Tono dell’umore”. Quest’alga è utile anche nell’eliminazione dei metalli pesanti dal corpo. I professori S. Ichimaru e N. Ogino hanno confermato l’efficacia delle microalghe nell’eliminazione del cadmio accumulato nei corpi dei pazienti di “itai’itai”. In linea generale, comunque, le microalghe hanno mostrato la loro capacità di scaricare metalli pesanti come cadmio, piombo e mercurio senza però gli effetti collaterali della chelazione.

Il Prof. J. Schafer, presidente della federazione internazionale di Kinesiologia applicata, ha trovato che i pazienti che fanno regolarmente uso di alghe Klamath hanno un equilibrio ottimale dei livelli di minerali e vitamine nel corpo. Si è visto come quest’alghe siano anche in grado di facilitare il processo di guarigione delle ferite; a tal proposito, e precisamente nel 1966, Saito e associati (Medication and New Drugs) hanno usato le microalghe nel trattamento di ferite refrattarie alla guarigione e hanno notato un’accelerazione dell’intero processo con addirittura una quasi immediata cessazione del sanguinamento subito dopo l’applicazione. Quest’alga rinforza anche il pancreas e il complesso intestini/milza, regola le secrezioni, migliora la vista e dà sollievo anche alle allergie incluse la rinite allergica, l’asma, la dermatite da mercurio, da pesticidi e insetticidi come da alcool. Promuove anche la riparazione dei tessuti e arresta le perdite di sangue, in questo sono comprese le ulcere di ogni tipo: ulcera peptica, ulcera della pelle, ulcera delle gambe, carcinoma ulceroso, ulcera diabetica, piaghe, granuloma ma anche piorrea, gengivite, ferite, bruciature, ecc.

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Raffaele Sinscalco

Il Dottor Raffaele Siniscalco, Medico Chirurgo estetico, nasce a Roma il 04.11.1969.
 
Attualmente è tra i più conosciuti medici chirurghi estetici in Europa ed è il padre del “medical no bisturi”. Per Medical No Bisturi si intende una filosofia di lavoro che è risultata nel corso degli anni essere vincente: dare al paziente un risultato estetico pari e a volte superiore a quello ottenibile con l’intervento chirurgico grazie ad ogni innovazione tecnologica nel campo della medicina estetica.
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